I primi sette semi di SKA, l’immensa distesa di radiotelescopi destinati a sorgere
fra Sudafrica e Australia entro il 2024, sono appena stati gettati e già
producono un raccolto di tutto rispetto. Si tratta delle sette piccole antenne –
piccole si fa per dire: hanno ciascuna un diametro di 12 metri – sorte a
Northern Cape, in Sudafrica. «Si chiama PKS 2123−463 ed è un buco nero supermassiccio che sta al centro d’una
galassia relativamente distante da noi», spiega il primo autore della ricerca,
Filippo D’Ammando,
ricercatore postdoc all’Università di
Perugia. «Per analizzarne il comportamento durante un periodo di elevata
attività (aveva emesso un intenso flare gamma), abbiamo messo insieme i
dati raccolti in banda gamma dal satellite Fermi della NASA con quelli in banda
radio, ottica e X provenienti da altri telescopi spaziali e da osservatori da
terra, fra i quali appunto KAT-7, che è il precursore del MeerKAT per SKA. Così
ci siamo trovati a essere i primi ad aver utilizzato questo strumento per una
pubblicazione».
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