Allarme influenza negli Stati Uniti, dove un ceppo particolarmente aggressivo ha già ucciso almeno 21 bambini da inizio dicembre e portato a 2.200 ricoveri in tutto il Paese. Secondo di dati dell'Istituto Usa per le Allerge e le malattie infettive (Cdc), la scorsa settimana il numero dei decessi dovuti a polmonite o a influenza ha raggiunto il 7,3% del totale delle morti nel Paese, superiore alla soglia dell’epidemia fissata al 7,2%. Solo il sud-est e la California non hanno registrato un numero di malattie superiore alla media.
"E' l'anno peggiore dal periodo 2003-2004", ha avvertito il direttore del Cdc, Anthony Fauci. Il ceppo del virus in circolazione, un misto tra H3N2, H1N1 e influenza B, può richiedere per la guarigione fino a due settimane a letto e spesso causa la polmonite. Finora si è diffuso in 47 Stati e in almeno 24 ha comportato "una forte attivita'" di malattie influenzali. La preoccupazione maggiore è che i numeri possano peggiorare con il picco che tradizionalmente viene raggiunto tra fine gennaio e febbraio.
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